Nel primo trimestre del 2025, l’economia italiana continua a muoversi su un crinale delicato tra incertezze macroeconomiche e moderati segnali di ripresa. A rivelarlo è la nuova edizione dell’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita, pubblicata l’8 aprile 2025 dalla Banca d’Italia, che ha coinvolto oltre 2.400 imprese italiane dell’industria, dei servizi e delle costruzioni.
Uno sguardo alla congiuntura: prevale il pessimismo
Secondo l’indagine, le valutazioni delle imprese sulla situazione economica generale restano negativamente orientate. Il saldo tra giudizi di miglioramento e peggioramento è ulteriormente sceso a -30 punti percentuali, con un peggioramento più marcato nei servizi e nelle costruzioni residenziali.
Tuttavia, il quadro non è del tutto negativo. Migliorano i giudizi sulle vendite, trainati soprattutto dalla domanda estera, in particolare nel settore manifatturiero. Anche le previsioni per il secondo trimestre indicano un’espansione delle vendite in tutti i comparti economici.
Lavoro e investimenti: timidi segnali positivi
Il miglioramento della domanda ha un riflesso diretto sull’occupazione. Le imprese prevedono una crescita del personale, con un aumento significativo nelle attese di assunzione, soprattutto tra le piccole imprese. Anche le previsioni sulle retribuzioni sono in rialzo, sebbene contenute: per il 64% delle imprese, gli aumenti non supereranno il 2% nei prossimi 12 mesi.
Per quanto riguarda gli investimenti, il sentimento resta cauto. Le condizioni per investire sono giudicate ancora sfavorevoli, soprattutto nelle costruzioni, ma le imprese prevedono comunque un incremento della spesa nominale per investimenti nel 2025, in linea con quanto anticipato nella precedente rilevazione.
Prezzi, credito e inflazione: stabilità e moderazione
L’accesso al credito viene ritenuto sostanzialmente stabile, mentre la posizione di liquidità è considerata soddisfacente dalla maggior parte delle imprese. Dal punto di vista dei prezzi di vendita, si osservano aumenti moderati, più marcati nelle costruzioni.
Crescono leggermente anche le aspettative di inflazione al consumo, ma restano comunque sotto il 2%:
Le incertezze internazionali pesano sulle imprese
A pesare sulle prospettive aziendali restano le tensioni geopolitiche e le politiche commerciali restrittive degli Stati Uniti: il 44% delle imprese esportatrici teme effetti negativi sulle vendite verso il mercato statunitense nei prossimi 12 mesi.
L’indagine del primo trimestre 2025 della Banca D’Italia – secondo il Presidente di Assoesercenti Salvo Politino – dipinge un quadro misto per l’economia italiana: incertezza e cautela restano protagoniste, ma non mancano segnali incoraggianti sul fronte di vendite, occupazione e investimenti. Un contesto da monitorare con attenzione, soprattutto alla luce dei fattori esogeni che continuano a influenzare le strategie delle imprese.